Siete schiavi: quello che non potete fare.

– Non potete svegliarvi quando vi pare. Spesso neanche andare a dormire quando vi pare.

– Non potete fare qualcosa di diverso, qualunque cosa, dall’andare in ufficio tutte le mattine. Per senso di dovere, spesso, anche di sabato e domenica, oppure le mattine in cui avete la febbre.

– Negli Usa sono in pochi ad avere sette giorni di vacanza l’anno. La maggior parte non ha neanche quelli. Da noi, in Europa le ferie sono più lunghe. A volte tre o quattro settimane su cinquantadue. Giorni entro cui dovete fare le vacanze, divertirvi, etc. A comando. Quei giorni li stabilisce il mercato, o l’azienda.

– Quando andate in vacanza, di solito, fate la coda al casello, nei musei, sulle spiagge, dovunque, perchè andate in vacanza insieme ad altri milioni di schiavi.

– Pagate tutto di più, perchè dovete partire e tornare esattamente in quelle date e il volo low cost non c’è mai. In genere è alta stagione, dunque pagate di più anche servizi, permanenza, cibo, etc.

– I luoghi dove vi recate sono splendidi, solitari, immacolati, quando nessuno ci va. Quando ci andate voi sono sporchi, affollati, il servizio è pessimo, l’orizzonte è invaso di gente rumorosa. Spesso anche il clima è pessimo. Il mondo che visitate, in sintesi, è quasi sempre nella sua veste peggiore.

– Dovete vivere in città, spesso nelle metropoli, dove la vita costa il 20-30 per cento in più che altrove, dove c’è più inquinamento, il ritmo è più frenetico, gli incidenti d’auto sono maggiori, c’è più criminalità. I denari che guadagnate, dunque, valgono molto meno e la vostra vita è meno sana e piacevole di quel che potrebbe.

– Non potete vivere dove e come vorreste, bensì dove il lavoro vi costringe a stare, dunque spendete la vostra esistenza in un luogo che, se foste liberi, non prendereste in considerazione.

– Se avete un’attività commerciale o imprenditoriale avete debiti con le banche, o mutui, quindi dovete produrre denaro per pagare altro denaro. Il che, anche se siete lavoratori “autonomi”, vi impedisce di tenere chiusa la saracinesca il giorno in cui avreste voglia di andare a pescare.

– Se fate un mestiere di un certo livello dovete avere una casa di rappresentanza, dunque più costosa, a volte diversa dalla casa che avreste voluto.

– Dovete rispettare un codice di abbigliamento, non potete vestire come vi pare, costretti alla cravatta e alla giacca anche d’estate, ai tailleurs o alle scarpe col tacco anche se vi fanno male i piedi. Questo oltre che un vincolo che vi rende schiavi dell’abito, è fonte di costi superiori alla norma.

– Mangiate piuttosto male, in modo non salutare e molto costoso. Spesso di corsa, parlando in modo concitato, magari di lavoro, con i colleghi, in locali affollati e rumorosi.

– Dovete usare la macchina, o anche i servizi pubblici, nelle ore di punta. Cose che costano e stressano. Ma dovete farlo per status, perchè l’azienda vi dà l’automobile come benefit o perchè ve la siete comprata spendendo molto (dunque perchè non usarla), o perchè vivete fuori città. Prendete l’aereo insieme a centinaia di altre persone, siete sempre in coda, stretti sui sedili (strettissimi) del volo Roma-Milano.

– Molti di voi devono svegliarsi, fare code interminabili in autostrada, e arrivano in ufficio già distrutti. Code che si ripetono la sera. Tutti i giorni che Dio manda in terra.

– Se avete un’attività autonoma siete al ricasco dei prezzi sulla merce, siete dipendenti dai clienti, siete responsabili per malfunzionamenti o danni dei vostri prodotti, spesso siete perseguibili penalmente solo per l’intermediazione che fate verso terzi. A volte per i problemi che vi riempiono la testa, non dormite la notte.

– Siete soggetti all’autorità di una persona che, a meno che non sia in gamba vi tratta senza riguardo, senza valorizzarvi, frustrando le vostre aspettative, costringendovi a comportamenti reattivi o quiescenti, ma diversi da quelli che avreste tenuto diversamente.

– Se fate gli imprenditori siete costretti a lavorare 14/18 ore perchè assumere qualcuno è un onere enorme, che siete costretti a riservare a casi del tutto indispensabili, arrangiandovi da soli.

– Siete comunque tutti costretti a condividere 8/10/12 ore, quando non di più, con persone che non scegliete, che se poteste non frequentereste, che non vi arricchiscono, non vi sono di modello, non vi aiutano e se potessero vi pianterebbero un coltello nel collo.

– Lavorate assai spesso producendo un vantaggio per la vostra azienda che non è neanche lontanamente paragonabile con lo stipendio che ricevete. Dunque siete sfruttati. Si chiama plusvalore, non l’ho inventato io.

– Spesso non siete nemmeno in grado di spegnere il telefono cellulare. La vostra reperibilità è un vincolo non scritto che però dovete rispettare.

– L’azienda vi tiene sotto scacco, perchè dovete lavorare per vivere. L’organizzazione, che lo sa, vi chiede qualunque cosa sapendo che risponderete “signorsì, signore!” per necessità. Se siete dirigenti, quando l’azienda deve ristrutturare rischiate per primi, e potete finire in mezzo a una strada con grande facilità. Senza lavoro sarà difficile trovarne un altro.

– Se viaggiate molto, lo fate spesso frequentando solo gli aeroporti, o i grandi albeerghi, senza poter visitare i luoghi dove andate. Non avete mai tempo di conoscere e imparare.

– Non avete mai tempo per incontrare la persona che amate, fare le cose con calma, passeggiare, costruire oggetti, impiegare il vostro tempo come volete.

– Ancor meno per vedere i vostri amici (“Però vediamoci, mè! Lo diciamo sempre e non lo facciamo mai!”). In generale avete relazioni sociali rapsodiche, saltuarie, lacunose.

– Frequentando sempre l’ufficio e il bar dell’aperitivo non andate in luoghi diversi, dove incontrereste persone diverse, e dunque le vostre occasioni d’incontro sono limitate.

– La vostra vita è una grande, continua coazione a ripetere di tipo maniacale. Uscite sempre alla stessa ora, rientrate sempre alla stessa ora, fate migliaia di volte lo stesso tragitto. Lo spazio all’imprevisto e alle novità è ridotto ai minimi termini. Quando accade, anzi, risulta un ostacolo.

– Non avete tempo per nulla che non sia il lavoro, dunque:

*la vostra passione (vela, calcio, letteratura, trekking, tresette o quel che sia) è sacrificata. Non la praticate, o la praticate poco e male, senza diventare bravi come potreste, senza studiarla come vorreste, senz poterne trarre soddisfazione.

*non fate sport, salvo di rado, e il vostro fisico ne risente.

*Trascorrete anni seduti davanti al computer, spesso assumendo posizioni insane, che vi determinano dolori o danni permanenti come ernie del disco, cervicali etc.

*Non andate al cinema, non vedete mostre, non seguite la vita culturale del vostro ambiente, o la vita sociale della vostra città o del vostro quartiere. La prova è che quando andate a una mostra vi sembra di sentirvi molto impegnati, “migliori”, mentre si tratta solo dell’assenza momentanea di un senso di colpa al riguardo che vi perseguita costantemente.

*Non potete fare da soli una serie di lavori, dunque pagate un sacco di soldi di idraulico, falegname, elettricista, giardiniere, etc.

*Non fate la spesa in modo intelligente, per mancanza di tempo, dunque pagate molto di più per avere, mediamente, prodotti di bassa qualità.

*Per spostarvi dovete andare di corsa, e questo costa denaro (oltre a esporvi a maggiori rischi).

*Siete spesso in ritardo, dunque soffrite di ansia da puntualità, che non fa bene alla salute.

*Quando avete tempo (weekend) non potete prendervela comoda: non fate colazione a letto con calma, non pranzate dove volete ma da mamma (che non vedete mai per mancanza di tempo), o in luoghi dove andate per convenzione sociale, magari collegati al lavoro.

*Non avete quasi mai tempo per informarvi bene, per leggere giornali, riviste, vedere programmi diversi da quelli della fascia oraria serale, dunque la vostra opinione si forma in modo superficiale, quasi sempre sui sentito dire, mai in modo approfondito e attingendo a fonti diverse.

*Il lavoro vi toglie tempo, energia e voglia di leggere, dunque non godete delle storie, delle avventure, che vi permettono di sognare. Non leggendo non imparate, non crescete.

*Senza tempo non potete dedicarvi agli altri, alla solidarietà, ai consumi responsabili, alla diminuizione dell’impatto ambientale, all’autoproduzione di energia, detersivi, cibi. Dunque non potete fare cose che hanno un grande ruolo in una vita responsabile.

Sono cose pesanti, lo so. Ma questa è la realtà, quella vera. E non la storia che ci raccontiamo per andare avanti. Questa è la fotografia della nostra vita.

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