fegatelli spot #09 – Non si può dire più niente

Dopo una fase di “non si può dire più niente”, in cui si è cercato piano piano di lavorare sul linguaggio per essere più inclusivi e rispettosi delle minoranze, ci affacciamo nell’Alto Bullo-machismo, dove l’appena insediato Governo Milei ha reintrodotto termini come “idiota”, “imbecille” e “ritardato” per riferirsi a portatori di disabilità mentale. In questo scenario, il Governo USA ha rilanciato, stilando un elenco di termini che devono SPARIRE da siti e documenti federali e non essere usati MAI più, tra questi “nero” (bianco invece è Ok), “allattamento” (?), “crisi climatica”, “patrimonio/sensibilità culturale”, “disabilità”, ‘diversità”, “discriminazione”, ma anche “razzismo”, “inquinamento”, “minoranza” appunto. E anche “donna”. Qual è il vostro preferito? Vorreste aggiungerne altri? Ve li appoggio qui, se volete darne lettura. Ci risentiamo a breve per commentarli insieme. Ciao.

Michele Lamacchia

Le parole creano mondi

Nella foto, il bombardiere Enola Gay (dietro), anch’esso censurato perché richiamerebbe abitudini sessualmente discutibili dei voli militari (non sarebbe successo se si fosse chiamato “Rambo”, “Chuck Norris” o anche solo “Popeye”)


Scopri di più da

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.