L’amore è tenere una mano con una mano e riuscire a distinguere più no quale mano
Amiche e amici, come state? Io in hangover. Perché ho appena finito L’amore non apprezzo (e altre questioni scontate), una compilation di Arsenio Bravuomo per Neo Edizioni e devo farmi passare la botta. Non è (per me) una raccolta di poesie: è musica, barattoli rotolanti, nuvole di fumo e fiato, struggimenti di amori non corrisposti o fraintesi, posaceneri pieni da non vederne il fondo. E Negroni, Negroni a pioggia. Per me non è poesia, ma una specie di musica. Ha il ritmo e il tono della chiacchiera, dell’appello, del desiderio, della confessione.
Quelli che sostengono che il poetry slam non è poesia / no quelli non li odio, / mi siedo, / appoggio il mento a una mano (bellissima), / sorrido / e li guardo rosicare.
Leggi questo libro e ti sembra di sentire un podcast (fallo, Bravuomo), un tizio che si è venuto a sedere proprio di fianco a te a raccontarti le cose della vita davanti all’ultimo bicchiere prima di tornare a casa (un altro giro, Bravuomo), quell’amico con cui resti a parlare davanti al portone a fumare l’ultima sigaretta (ancora una, Bravuomo). E potresti ascoltarlo per ore, Bravuomo, ma che scherzo è? Sono andato a cercare.
Scendo a vagare per la città di notte / a guardare l’espressione tipica delle ragazze che vann’ in bici con un vestitino corto / e mentr’un bus 60 viene superato da un bus 60 / mi sento scosso / da una panda della polizia ch’accende la sirena / solo per bruciare un semaforo rosso.
Bravuomo è del mestiere, si sporca le mani (e il bicchiere) partecipando, e vincendo, ai poetry slam. I poetry slam sono delle sfide, delle competizioni in cui i poeti, gli slammer, si sfidano a colpi di versi, come i rapper o gli hip-hopper. C’è un master of ceremony e la giuria è composta da gente estratta a sorte tra i presenti. Gli artisti si sfidano in strada o nei locali. Possono leggere, cantare, rappare, recitare, improvvisare. Ed è questo il bello: quello che dice Arsenio “Gudmàno” Bravuomo è libero dalle regole, è sciolto, è improvvisato. Non conta solo la “poesia” ma l’intera performance, come arriva al pubblico.
Poi mentre un gesuita scalzo mi ha fatto un tatuaggio dietro il collo / a forma di anatema / ho visto le menti mediocri della mia generazione / mandare tutto in culo
Bravuomo è eclettico, sorprendente, istrionico, pirotecnico. È l’amico che parla per immagini, citazioni, giochi di parole, che ti regala i suo sogni e i suoi pensieri così come sono: sporchi, divertenti, tristi e soli, magici e deliranti, malinconici, accompagnati sempre, gli va riconosciuto, da un profondo senso di gratitudine, qualcosa di cui oggi si sente davvero bisogno come di un abbraccio.
L’amore è indimenticare