Supercazzola borderline

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Caro McKenzie, ci sono più livelli cognitivi – lo sai, mi flippo spesso su questa storia dei livelli, da quando i primi Freud, i Joyce, gli Svevo, le Woolf, i Piovene, i Berto, i Faulkner, i Pirandello e gli altri – e questi si intersecano spiralitosi, confondendo le percezioni sensoriali vere e proprie con quelle derivanti dalle esperienze personali individuali e quelle delle conoscenze e insieme danno vita ai collaudati e caotici, normalmente senza troppo capo né coda che tanto hanno fatto godere strizzacervelli e strozzapreti allo stesso tempo e in modi diversi, “Flussi di coscienza”, (…) per riuscire (o dovere riuscire) a trovare un senso a quello che un senso non ha: giustificare, ad esempio, certi atteggiamenti borderline (termine – che bello – abusato, che sta ad indicare tutto quello che NOI percepiamo come al limite dell’accettabile, dello “standard”, in positivo o negativo), certi sogni borderline. E certi post in certi blog (blog > blob). Che può essere tutto e può essere niente. Tutto e niente. Appunto: border

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Chi si ferma è perduto (sempre e per sempre) [Free24 #32]

Chi si ferma è perduto (sempre e per sempre). “Cati piru ca ti mangiu” (proverbio popolare) – “Chi non ha voglia di lavorare non dovrebbe avere nemmeno voglia di mangiare” (cit.) Io ho avuto mazzate. Ho sentito il freddo. Ho provato la fame. Io ho dormito nei treni, ho dormito per terra, ho rinunciato a dormire, ho gridato nel buio, ho pianto di rabbia. Ho mangiato patate, ho provato di tutto, ho consumato le scarpe, ho chiesto qualcosa, ho anticipato la sveglia, ho viaggiato nascosto, ho strappato giornali, ho strappato le erbacce, ho potato gli alberi, ho buttato i rami … Continua a leggere Chi si ferma è perduto (sempre e per sempre) [Free24 #32]

Ualìn u’scem (la controfigura)

Oggi la luce sarà buona. Quando il sole è forte e il cielo velato si può girare senza quelle ombre marcate che ti tagliano la faccia e quei forti contrasti di chiaro-scuri. Spero che quell’incapace del direttore della fotografia si affacci, altrimenti facciamo come ieri e ieri l’altro quando, nonostante queste condizioni, non ci ha permesso di girare. Il set è quasi pronto. Gigi del bar mi ha fatto arrivare il caffè lungo macchiato caldo, come tutte le mattine. Io aspetto e osservo: i fornitori svuotano i furgoni dalle casse, gli operai srotolano rotoli di cavi elettrici per terra, le … Continua a leggere Ualìn u’scem (la controfigura)