


Amici e amiche, come state? Io così. Oggi però mi sono voluto dare una botta di positività leggendo questo non-so-come-chiamarlo giornale, dazebao, manifesto realizzato con la partecipazione di più di centocinquanta (solo quelli che ho contato io) tra artisti, ecologisti, architetti, scienziati, politici e scrittori. In realtà, non è solo qualcosa da leggere, è un’esperienza immersiva, con rimandi a video, schemi, animazioni, presentazioni, interviste e conversazioni sul futuro. Preparate la fotocamera col lettore di QRCODE. Il progetto è diviso in due parti: la prima si basa sul presente; capovolgendo la pubblicazione siamo nel 2038.
Il punto di partenza è una profonda riflessione sul presente, il punto della situazione. Disuguaglianze di genere (nessuno può avanzare se una parte resta indietro), cambiamenti climatici, tensioni sociali, ingiustizie razziali, esaurimento delle risorse. Abbiamo l’urgenza (e l’opportunità) di ripensare le nostre vite, le nostre economie, le nostre comunità e il concetto stesso di pubblico e privato, individualismo versus bene collettivo. La “casa” (home) può essere ripensata come paesaggio, terra (land) con le sue micro e macro scale di pensieri interconnessi, di storie. La pandemia ci ha preso a schiaffi mostrandoci che i confini non possono essere rispettati, che non hanno un senso ma che nemmeno la scienza conosce confini.
E così, nel 2038, l’Intelligenza Artificiale accrescerà le nostre capacità, confermandosi come complemento per le nostre abilità e non forza contrapposta. Le infrastrutture digitali ad alta intensità di dati consentiranno di coordinare le attività umane svincolandoci dal sistema dei prezzi. Sfruttando la potenza comunicativa delle tecnologie digitali si potrà agevolare e incrementare le modalità di scambio che il capitalismo abolisce.
“Cooperation instead of competition”
Il paradigma della sostenibilità sarà applicato in qualsiasi campo, anche nel settore finanziario. Cambieranno i criteri di valutazione e si comprenderà il valore socioeconomico dei concetti di vicinato sostenibile. Il bene comune sarà parte dell’equazione. E non sarà più possibile pensare l’essere umano al centro del tutto, ma sarà l’ambiente a governare. Ci saranno dei mutamenti radicali nell’intera catena di produzione e logistica alimentare, il consumo della carne e di altri prodotti pregiati crollerà bruscamente trasformandosi in una sorta di epifania economica e di cambiamento delle abitudini alimentari. Urbanismo multispecie vuol dire che tutt* e tutto hanno una voce. Tutt* hanno diritti: fiumi, alberi, api, tu, io. Gli ecosistemi non possono più avere padroni e questo avrà un effetto profondo in tutti i settori, dall’edilizia all’agricoltura, dall’industria a (naturalmente) all’etica: l’ecocidio sarà il peggiore di tutti i crimini. Terra, acqua e aria appartengono a tutt*. Il Dramma della proprietà privata (SPOILER!) sarà superato.
Tutto questo può sembrare controintuitivo, ma è scienza.
Lo sappiamo, i giovani ci tengono al pianeta e allo spazio che abitano (camerette a parte). Fortuna che di giovani in giro ce ne sono sempre…
Il futuro è per definizione ciò che va oltre le nostre idee. Eppure è sempre necessario fare ipotesi sul futuro, perché gli errori che facciamo nel prevederlo e il modo in cui questo ci sorprende condizioneranno la nostra stessa idea di futuro.
Auguri.






