“Lei si piegò in avanti sollevando il culo, lui assecondò questo movimento alzando il bacino per non staccarsi da lei, continuando a entrare ed uscire da lei, con colpi forti e veloci, continui, affondando ripetutamente là dentro. Lei respirava veloce, gemeva.
– Zupè! – feci un salto, mi chiamò una voce, quasi un sospiro dietro di me a pochi centimetri. Non mi fece girare, mi bloccò la faccia con una mano grande e pelosa. – Non puoi stare qua, – mi respirò nell’orecchio, – Gesù non vuole…
Mi tirò forte indietro attaccandomi al suo corpo. I due saltavano come disperati, scomparivano dietro le foglie. Una mano mi si infilò nell’elastico dei pantaloncini. Stefi gridò forte di piacere, io gridai solo aria.”
(da “NERO” di Michele Lamacchia. Foto “The duel” di D. Summa)
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