“Mò avast!” (“Adesso basta!”) rumori di fondo/silenzio sopito.
Tratto da un sogno vero, questo romanzo nasce come soggetto per il cinema, per poi involvere/evolvere nel racconto. È la minuziosa descrizione di quest’incubo, che si trasforma fading in un sogno che ci catapulta nella più cruda delle realtà.
Tutto si muove come ripreso da camera a mano, tra primi piani, panoramiche, dissolvenze. Ed è da questo gioco di effetti che nasce un nuovo e curioso modo di leggere, cioè ascoltare e guardare.
La trama del libro si avventura tra ripide salite e terrificanti e adrenaliniche discese, dalla divertente seppur stravagante dialettica, alla surreale quanto tangibile brutalità dei dettagli.
Personaggi tridimensionali fanno da spalla alla storia del giovane protagonista, inconsapevole contabile alla resa dei conti col suo passato. Una trasformazione totale che avverrà nell’arco di un’unica giornata.
L’autore ci invita a non dare nulla per scontato, a guardare oltre il sipario delle apparenze, a ripensare alla società attuale, alle sua miserabilità, ai suoi egoismi, al suo essere tremendamente superficiale. E banale. Ma soprattutto ci esorta a tendere l’orecchio ai dettagli, ai rumori di fondo. E ad unirci all’urlo riscattante del protagonista.